Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

Addio a Francesco Morini

Ultimo Aggiornamento: 02/09/2021 01:32
OFFLINE
Post: 1.137
Post: 1.032
Registrato il: 18/11/2005
Sesso: Maschile
Certezza Assoluta
31/08/2021 17:28
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Non fu un campionissimo ma gli attaccanti che lo hanno incontrato non l'hanno certo dimenticato.
Aveva giocato per Juventus e Sampdoria. Aveva 77 anni
a lui il ricordo del forum
R.I.P. [SM=x875398]

 
Email
 
Scheda Utente
OFFLINE
Post: 1.137
Post: 1.032
Registrato il: 18/11/2005
Sesso: Maschile
Certezza Assoluta
31/08/2021 17:41
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Biografia da Wikipedia
Francesco Morini (San Giuliano Terme, 12 agosto 1944 – San Giuliano Terme, 31 agosto 2021[2]) è stato un dirigente sportivo e calciatore italiano, di ruolo stopper.

Ebbe due figli, Jacopo e Andrea, divenuti noti nel mondo dello spettacolo come musicisti e personaggi televisivi.

Venne soprannominato Morgan per via della sua abilità "piratesca" nel rubare palla agli avversari, proprio come un pirata — seppur ricorrendo raramente al fallo, «anche se non cattivo, sono sempre stato molto spigoloso, rognoso ed appiccicoso», ricorderà lo stesso Morini —; a tal proposito, la stampa dell'epoca scrisse che «da pirata era il suo modo di depredare l'avversario del pallone roteandogli addosso i bulloni, di arrangiarsi coi gomiti, e pazienza se non fluidificava molto».

Per sua stessa ammissione non molto dotato tecnicamente — «sapevo di avere dei limiti [...] di certo, non mi cimentavo in lanci millimetrici, preferivo appoggiare la palla ad un compagno vicino a me» —, compensava tale handicap eccellendo nell'anticipo, aiutato da una fisionomia asciutta e dalle sue lunghe leve, «una piovra che con mille tentacoli toglieva il pallone al diretto rivale» nonché da una certa ferocia agonistica cui si aggiunse, con l'andare degli anni, anche molto mestiere.

Della sua carriera rimangono nella memoria i duelli sostenuti con i maggiori attaccanti italiani del tempo, su tutti Roberto Boninsegna, questo ultimo dapprima rivale e poi compagno di squadra,[6] e Gigi Riva, il quale confesserà: «È il difensore più cattivo nel quale mi sono imbattuto. Per cattivo intendo che è grintoso, che è spietato agonisticamente, non che è sleale. È come deve essere un vero difensore moderno. Gioca con tutto il corpo pur di non farti passare. Io li ho provati tutti, nessuno mi ha dato tanto filo da torcere, alla lunga mi sono dovuto arrendere...»

Caso singolare, non segnò alcuna rete nella sua carriera professionistica — pur se «a dire il vero, una volta un goal l'ho fatto, in un torneo italo-inglese, disputato in un'estate di tantissimi anni fa» —; comunque, da esemplare esponente della categoria degli stopper, «la mancata segnatura di reti non mi ha mai contagiato più di tanto, perché ciò che mi esaltava era fare in modo che non andasse in goal l'uomo che dovevo marcare; questo equivaleva, per me, ad una rete».

Carriera
Esordì in Serie A il 2 febbraio 1964 con la maglia della Sampdoria,[5] militando nelle file del club genovese sino al termine del decennio. Con i blucerchiati si mise in luce calcando pressoché stabilmente i campi della massima serie italiana, eccetto per il vittorioso campionato di Serie B 1966-1967.

Nell'estate 1969, su segnalazione di Giampiero Boniperti all'epoca ancora solo consulente della società, passò alla Juventus, chiamato a raccogliere l'eredità di Giancarlo Bercellino. Vestì la divisa bianconera per undici stagioni, emergendo tra i maggiori protagonisti della plurivittoriosa squadra degli anni 1970 che fece suoi cinque scudetti, la Coppa Italia 1978-1979 e, soprattutto, la Coppa UEFA 1976-1977, il primo importante trofeo internazionale del club piemontese. Rimase stabilmente titolare nella retroguardia della Vecchia Signora per tutto gli anni Settanta, andando a formare un'affiatata coppia col più giovane Gaetano Scirea ed emergendo, grazie al suo innato carisma, tra i leader della Juventus autarchica di quel decennio.

Ormai trentacinquenne, nel corso della stagione 1979-1980 cedette il posto al promettente Sergio Brio. Lasciata la Juventus dopo 255 partite di campionato, chiuse la carriera in Canada, vivendo una breve esperienza nel 1980 con i Toronto Blizzard nella North American Soccer League. In diciassette stagioni da professionista collezionò 386 presenze in Serie A e 30 in Serie B.

Nazionale

Vestì la divisa dell'Italia per 11 volte, debuttando il 25 febbraio 1973 a Istanbul contro la Turchia, in una gara valevole per le qualificazioni al campionato del mondo 1974, e partecipando l'anno dopo alla suddetta rassegna iridata in Germania Ovest, scendendo in campo da titolare in tutti e tre gli incontri della fugace avventura italiana. Indossò per l'ultima volta la maglia azzurra l'8 giugno 1975, in occasione di un'amichevole a Mosca contro l'Unione Sovietica.

Ebbe in generale un rapporto difficile con la nazionale, non riuscendo mai a imporsi stabilmente come nelle squadre di club. Tra i fattori che andarono a suo sfavore ci fu il ritrovarsi, a metà degli anni 1970, in mezzo a un corposo ricambio generazionale, nonché la concorrenza nel ruolo del più giovane Mauro Bellugi, spesso a lui preferito dai commissari tecnici del decennio, Valcareggi, Bernardini e Bearzot.

Con l'approssimarsi del campionato del mondo 1978, e sentendosi ancora fisicamente in forma, chiese al compagno di squadra Dino Zoff di intercedere presso Bearzot onde essere incluso nella lista degli azzurri che avrebbero partecipato alla rassegna iridata in Argentina; tuttavia il portiere, friulano come Bearzot e di temperamento non meno riservato, respinse quella sollecitazione

Dopo il ritiro

Già sul finire della carriera agonistica si interessò all'attività dirigenziale. Durante l'esperienza canadese studiò lingue, per poi frequentare, una volta appesi gli scarpini al chiodo, il corso per manager di Coverciano.

Nell'estate 1981 fu quindi richiamato in seno alla Juventus per ricoprire dapprima il ruolo di direttore sportivo — «un tipo di lavoro che mi ha sempre affascinato ed appassionato» — fino all'autunno del 1990, e poi quello di team manager fino alla stagione 1993-1994.

Sotto il suo mandato dirigenziale, la formazione bianconera si fregerà in campo nazionale di tre scudetti e due Coppe Italia, mentre in quello internazionale di una Coppa delle Coppe, una Supercoppa UEFA, una Coppa dei Campioni e una Coppa Intercontinentale — il cosiddetto Grande Slam che farà della Juventus la prima squadra della storia a mettere in bacheca tutti i maggiori trofei confederali—, oltreché due Coppe UEFA.

In seguito lavorò per la Robe di Kappa nell'ambito delle sponsorizzazioni; collaborò inoltre come opinionista per l'emittente televisiva privata Telelombardia.


 
Email
 
Scheda Utente
OFFLINE
Post: 1.138
Post: 1.033
Registrato il: 18/11/2005
Sesso: Maschile
Certezza Assoluta
31/08/2021 17:43
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Palmares (stessa fonte)

Club
Competizioni nazionali

Campionato italiano di Serie B: 1

Sampdoria: 1966-1967

Campionato italiano di Serie A: 5

Juventus: 1971-1972, 1972-1973, 1974-1975, 1976-1977, 1977-1978

Coppa Italia: 1

Juventus: 1978-1979

Competizioni internazionali

Coppa UEFA: 1

Juventus: 1976-1977

Onorificenze

Medaglia di bronzo al valore atletico -
«Campione italiano professionisti»
— Roma, 1972.

 
Email
 
Scheda Utente
OFFLINE
Post: 1.924
Post: 1.409
Registrato il: 11/09/2004
Sesso: Maschile
Certezza Assoluta
31/08/2021 18:57
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Re:
Giggirriva, 31/08/2021 17:28:

..... ma gli attaccanti che lo hanno incontrato non l'hanno certo dimenticato.
......


puoi star sicuro che non l'hanno dimenticato nemmeno i loro stinchi.

comunque sia R.I.P. [SM=x875398]



 
Email
 
Scheda Utente
OFFLINE
Post: 15.917
Post: 14.565
Registrato il: 03/09/2004
Sesso: Maschile
Storia Pura
02/09/2021 01:32
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Re: Re:
grognard, 31/08/2021 18:57:


puoi star sicuro che non l'hanno dimenticato nemmeno i loro stinchi.




In effetti menava di brutto. Ma non era certo il solo in quegli anni. La juve all'epoca giocava con: Gentile, Cuccureddu, Furino, Benetti, e Morini e nessuno faceva certo i complimenti. ....e anche le altre squadre mica scherzavano, di conseguenza anche gli attaccanti dovevano saper usare i gomiti quanto i piedi.
Non a caso, a quei tempi, si diceva che il calcio non era uno sport "per signorine"

comunque, anche se tifoso della Fiorentina, aggiungo il mio R.I.P. a Francesco Morini [SM=x875398]


 
Email
 
Scheda Utente
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 09:29. Versione: Stampabile | Mobile | Regolamento | Privacy
FreeForumZone [v.6.1] - Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com