00 17/08/2019 23:45
sento arrivare le prime nebbie
a coprire gli spazi sonnolenti
di questa città di corpi sviliti
     ignobili

e come un intruso
mi chiedo qual è il prezzo
che la vita pretende
per aggrapparmi
ai resti di questi giorni
     oscuri

mi sono stancato
dell'ovatta grigia
che avvolge e silenzia
ogni coscienza

esibisco sgarbo e sarcasmo
in questa necropoli
     circolare
che alterna il fetore
dei cadaveri
al puzzo ipocrita
di un erotismo da bordello

cammino lungo il mio muro
     sbrecciato
incontro serpi e sorci
e siepi sontuose

ecco proprio le siepi
danno il senso di simmetria
e il filo spinato
e le sbarre
e i confini
sono la storia
di questa perversione

è buio ormai
un lampione in fondo
illumina la fine del muro
è luce finalmente

luce artificiale


vanni 2019 agosto



vanni