00 25/04/2019 23:42
uno dopo l'altro
quelli che conoscevo
scrivono i loro nomi
sulla lavagna
di un mio pensiero
      ricorrente

sono diventato uno straniero
      ormai
appeso all'albero
      dei ricordi
mentre anche i sogni
vanno a puttane

stringo nelle mani
una lama affilata
e cerco di fare a fette
quel pensiero ossessivo
di tagliare via
quei nomi scritti
con il gesso bianco
sulla tavola nera

tendo una corda sottile
      tra ieri e oggi
e urlo
      cazzo se urlo
a quelle ombre bastarde

mi agito alla cieca
      inutilmente
per non lasciare la pelle
sepolto vivo nel passato

non capisco se è rabbia
      o dolore
ma so che anche l'oggi
      è tragico

e stupidamente spero


vanni 2019 aprile
vanni