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el pibe de oro!

Ultimo Aggiornamento: 11/12/2020 11:56
09/06/2006 21:31
 
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visto ke giggiriva voleva aprire un topic sugli sportivi eccone uno classico...
su un calciatore senz'altro incantevole e leggendario....ma tuttaltro che simpatico (almeno x me!!!!!)
DIEGO!!!!!!!!!

 
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09/06/2006 21:32
 
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Diego Maradona
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Diego Armando Maradona (Villa Fiorito, Buenos Aires, Argentina, 30 ottobre 1960), calciatore argentino.
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Biografia
Noto anche come El Pibe de Oro, è considerato da molti il più grande calciatore di tutti i tempi. A dispetto del fisico non certo aggraziato e della sua bassa statura (Gianni Brera coniò per lui la definizione di “divino scorfano”), unito al fatto di essere completamente mancino, Maradona ha personificato l'essenza del calcio, sopperendo ai limiti fisici con un talento innato, legato alla sua fantasia, alla visione di gioco e al suo sinistro capace di calamitare il pallone o di fargli compiere traiettorie spesso inimmaginabili.
Il suo goal segnato all'Inghilterra durante i mondiali del 1986 è considerato il più bel goal della storia della Coppa del Mondo di Calcio: in quella corsa ad ostacoli dal centrocampo alla porta avversaria, Maradona ha realizzato il sogno di ogni amante del calcio, annichilire da solo una grande difesa.

È quella la sua rete più celebrata, ma negli occhi degli appassionati di calcio restano le sue piroette, i passaggi illuminanti e le tante magie che hanno fatto di lui un campione inimitabile. Sempre in quella partita, un altro goal segnato con un astuto colpo di mano gli lasciò il soprannome di "La Mano de Dios".

Con la sua Nazionale ha vinto i Mondiali di calcio giovanili in Giappone nel 1979 (finale vinta contro l'URSS 3-1 segnando un gol), giungendo poi al culmine della sua carriera con la vittoria dei Campionati del Mondo del 1986, in Messico, quando gli è stato riconosciuto il merito di aver letteralmente condotto per mano l'Argentina alla conquista del titolo.

I Campionati del Mondo 1990, svoltisi in Italia, hanno visto ancora una volta Maradona protagonista. Ancora una volta Diego spinge Argentina, fino alla finale persa, con molti rammarichi e polemiche, contro la Germania dopo aver battuto i padroni di casa dell'Italia in semifinale. Nel 1995, anno del ritorno al suo amatissimo Boca Juniors, gli viene assegnato il Pallone d'Oro alla carriera.

Maradona ha iniziato la sua carriera calcistica nell'Argentinos Juniors (1976-1980), riscuotendo i primi grandi successi, prima di passare per un anno al Boca Juniors (1981-1982). Non potendo pagare completamente il suo trasferimento, la società argentina ha dovuto cedere Maradona al Barcellona. Con la maglia blaugrana dell'allora presidente Nuñez, ha giocato due stagioni al di sotto delle aspettative dei tifosi prima a causa di un'epatite e poi per un grave infortunio (che gli causerà la perdita del 30% della mobilità della caviglia) causato da un intervento micidiale del difensore dell'Atletico Bilbao Andoni Goikoetxea, un infortunio tanto violento e cattivo che si parlerà di "goicocidio"; contro lo stesso calciatore basco Maradona si avventerà al suo ritorno in campo, causando una memorabile e plateale rissa tra i calciatori delle due squadre. In seguito si scuserà personalmente in un incontro ufficiale con il Re di Spagna Juan Carlos.


Maradona con la maglia del NapoliI rapporti con il Barcellona e il suo presidente Nuñez sono ormai deteriorati, e Maradona, ripresosi dall'incidente, è ingaggiato con un piccolo sotterfugio dal Napoli per la cifra record di 13 miliardi e mezzo di lire, il contratto fu infatti firmato senza che il Napoli Calcio disponesse ancora dei soldi per acquistare il giocatore,che solo in un secondo momento saranno versati dal Banco di Napoli.

In maglia azzurra raggiunge l'apice della sua carriera e celebrità, e porta il Napoli ai vertici del calcio italiano ed europeo. Grazie ad un'ottima squadra e alla sua guida, il Napoli vince il suo primo storico scudetto nel campionato 1986-1987 (allenatore Ottavio Bianchi), stagione memorabile anche perché dopo ben 32 anni il Napoli riuscirà a battere di nuovo la Juve al Comunale di Torino, è dello stesso anno dello scudetto anche la vittoria in Coppa Italia che rappresenta una storica doppietta per il Calcio Napoli, (unica squadra ad aver vinto questo trofeo militando in serie B nel 1961).

Dopo aver perso il campionato 1987-88 (nel quale Maradona è stato capocannoniere con 15 reti), al secondo posto dietro il Milan, i partenopei conquistano la Coppa UEFA nel 1989 e poi, nella stagione 1989-90, con Careca e Alemao, il secondo scudetto e la Supercoppa Italiana, nella cui finale il Napoli battè la Juventus di Maifredi per 5 a 1.

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Dopo il ritiro dal calcio giocato
La sua avventura professionale in Italia si è chiusa il 17 marzo 1991 dopo un controllo antidoping effettuato al termine della partita di campionato Bari-Napoli che diede il responso di positività alla cocaina.

La sua maglia numero 10 è stata ritirata dal Napoli in onore della sua straordinaria carriera.

La carriera di Maradona è poi continuata in modo discontinuo, nel Siviglia e al Boca Juniors, fino ai mondiali del 1994, dove nella fase inziale El Pibe si rese protagonista di ottime giocate e realizzò uno splendido goal contro la Grecia, ma ancora una volta l'antidoping fermò la sua carriera; Maradona fu trovato positivo all'efedrina, sostanza stimolante certamente non paragonabile alla cocaina, ma comunque proibita.Con la Seleccion Argentina ha giocato 91 match con 36 marcature.

Alla fine del 1999, in seguito ad un sondaggio eseguito dalla FIFA su internet, Maradona è stato eletto miglior calciatore del secolo.

Dopo il suo ritiro Maradona ha continuato ad avere problemi derivanti dall'abuso di cocaina, ha subito vari ricoveri e solo l'applicazione di un by-pass gastrico gli ha permesso di perdere l'enorme sovrappeso che metteva a repentaglio la sua stessa vita.

Maradona ha due figlie nate dal suo matrimonio con Claudia Villafanes: Dalma Nerea e Giannina; ed un figlio nato al di fuori del matrimonio: Diego Armando Junior.

Il 27 aprile 2005 è stato nominato direttore sportivo del Boca Juniors. Nel 2005 è stato impegnato nella conduzione di una trasmissione televisiva molto seguita in Argentina intitolata "La noche del 10".

Il 9 giugno 2005, in occasione dell'addio al calcio di Ciro Ferrara a Napoli, Maradona, dopo 14 anni di assenza, è ritornato nella città partenopea, e il pubblico del San Paolo, anche a distanza di anni, si è dimostrato vicino al suo "Re".

Il 6 giugno 2006, in occasione della manifestazione di beneficenza "Giugliano Cuore", nell'omonima cittadina a nord di Napoli, Diego è stato coinvolto in una spiacevole situazione: è stato fermato dalla Guardia di Finanza giuglianese, e gli sono stati pignorati due Rolex d'oro.

 
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09/06/2006 21:33
 
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non che ci sia poi grankè da discutere su uno come lui...xò...se qualcuno ha un commentino da fare...è gradito!

 
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09/06/2006 21:37
 
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alcuni suoi gol sn imbattibili e memorabili....soprattutto quello al mondiale...ma ho un filmato su di lui ke palleggia allo stadio prima di una partita cn tutto il san paolo ke lo acclama...fa venire i brividi...
uno a cui il successo ha dato alla testa...e che si è mandato a monte una carriera ancora lunga...fosse stato uno serio come maldini o baresi...
forse xò..non lo avrebbero amato così tanto....

 
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10/06/2006 02:31
 
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oddio basta vedere dove e' nato per capire che non poteva non montarsi la testa...personalmente ammetto di aver un debole per lui.
Cialtrone, drogato, a volte arrogante a volte stupido, pero' sincero e generoso, anche troppo. sono moltissimi coloro che se ne sono approfittati e lo hanno spremuto come un limone.
E' vero la sua carriera poteva essere + lunga, ma riguardo a cio' mi torna in mente il paragone che Tyrell fa al capo dei replicanti in Blade Runner: " La lampada che arde con il doppio di splendore brucia in metà tempo… E tu hai sempre bruciato la tua candela da due parti."
Le emozioni che ha saputo dare il pibe, forse non c'e' riuscito nemmeno Pele' a darle.....e per questo GRAZIE

 
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10/06/2006 03:24
 
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P.S come vedi Lazarus ho spostato qui la discussione perche' d'ora in poi tutte le discussioni che riguardano lo sport saranno in questa cartella.

 
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10/06/2006 03:32
 
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Re:

Scritto da: ugo.p 10/06/2006 3.24
P.S come vedi Lazarus ho spostato qui la discussione perche' d'ora in poi tutte le discussioni che riguardano lo sport saranno in questa cartella.



ah ok...m'era preso un mezzo svenimento nel non trovarlo +!!!!!!!!!

 
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10/06/2006 08:35
 
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pur non essendo un appassionato di calcio, vedere giocare Maradona entusiasmava anche me.
che spettacolo

 
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11/06/2006 18:07
 
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indimenticabile il goal all'inghilterra nei mondiali del messico....mitico

 
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20/06/2006 06:50
 
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Re:

Scritto da: (lazarus ledd) 09/06/2006 21.37
alcuni suoi gol sn imbattibili e memorabili....soprattutto quello al mondiale...ma ho un filmato su di lui ke palleggia allo stadio prima di una partita cn tutto il san paolo ke lo acclama...fa venire i brividi...
....


perche' non lo posti qui?

 
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20/08/2006 18:31
 
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con il metodo che mi insegnato Giorgio68 inserisco un video e propongo un quesito:
quale dei due vince questa sfida?

per il video vedi + sotto

[Modificato da Giggirriva 21/10/2006 16.19]


 
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[SM=x875369] non si vede niente.......GIORGIOOOOOOOOOOOOOO
che faccio????

 
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21/08/2006 17:58
 
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credo di aver capito probabilmente hai linkato un sito dove bisogna registrarsi per vedere i video. ti conviene lasciar perdere

 
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20/10/2006 10:47
 
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3o anni fa l'esordio
Dal Corriere della Sera:


Il 20 ottobre di 30 anni fa l'esordio nell'Argentinos Juniors Così iniziò la favola del Pibe de oro Maradona non aveva ancora 16 anni, la sua prima partita fu una sconfitta, ma i giornalisti gli diedero subito 7 in pagella STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
Trent'anni fa, oggi. Da allora, da quel 20 ottobre 1976, il mondo (del calcio) non sarebbe più stato lo stesso. Trent'anni fa esordiva a 15 anni, 11 mesi e 20 giorni Diego Armando Maradona. All'epoca in Italia lo scudetto stava sul cuore della maglia granata del Torino, Marcello Lippi era il capitano di una Sampdoria che si salvava sempre o quasi all'ultima giornata e Luciano Moggi era il direttore sportivo della Roma. Trent'anni fa in Argentina aveva preso il potere da poco più di sei mesi una delle dittature più sanguinarie della storia. Ma all'epoca a Buenos Aires e dintorni neppure si immaginava il dramma dei desaparecidos. Il pueblo pensava all'imminente Mondiale che l'Argentina avrebbe organizzato e vinto di lì a un paio d'anni. E si coccolava colui che sarebbe diventato il più grande giocatore nella storia del calcio.

Con la maglia dell'Argentinos Juniors al debutto
Lunghi capelli ricci, occhi vispi, maglia rossa con banda trasversale bianca, numero 16 ben visibile anche sui calzoncini: così si presentava, trent'anni fa, il piccolo Diego, stellina dell'Argentinos Juniors pronto a entrare nella storia. Nella storia non sarebbe entrato Ruben Anibal Giacobetti, che in quella partita di campionato contro il Talleres di Cordoba sarebbe uscito alla fine del primo tempo per far spazio all'emergente Dieguito. L'Argentinos Juniors stava già perdendo in casa 0-1 e neppure l'ingresso del piccolo Maradona sarebbe servito a cambiare il risultato. Prese 4, quel giorno, Giacobetti nelle pagelle del settimanale sportivo El Grafico. Un bel 7 invece per Maradona, sfacciato al punto da fare subito un tunnel al suo marcatore Juan Domingo Cabrera. Il giornalista Hector Vega Onesime appioppò nel suo articolo tre aggettivi all'esordiente Diego che non hanno bisogno di traduzioni: «Sorprendente, habilidoso e inteligente».
Maradona era già allora un Pibe de oro: a dispetto della giovanissima età, giornali e televisioni si erano già occupati di lui che negli intervalli delle partite casalinghe dell'Argentinos intratteneva i tifosi con numeri da foca e palleggi da applausi. Nel settembre '71 (a 11 anni ancora da compiere) il Clarin, il quotidiano più venduto d'Argentina, gli aveva dedicato un articoletto, il primo di una raccolta che sarebbe diventata grande come
Il debutto in Argentinos Juniors-Talleres
l'Enciclopedia Britannica: ma nel titolo un refuso lo trasformò in Caradona. Anche la tv, dicevamo, si era occupata di lui. «Sabados Circulares», un rotocalco dell'Atc, la televisione di stato, aveva realizzato un servizio che ritraeva l'undicenne Dieguito impegnato a palleggiare davanti alla sua umile casa di Villa Fiorito. Al microfono del conduttore del programma, Pipo Mancera, una sorta di Pippo Baudo d'Argentina, quel bimbetto avrebbe rilasciato dichiarazioni incredibilmente premonitrici: «Il mio sogno è giocare un Mondiale e vincerlo». Il sogno di giocare un Mondiale lo avrebbe realizzato undici anni dopo, in Spagna. Il sogno di vincerlo dovette rimandarlo al 1986, a quasi dieci anni dal suo esordio nella serie A argentina.

Da quel 20 ottobre 1976 al 25 ottobre 1997, data dell'ultima partita ufficiale (con la maglia dell'amato Boca Juniors in un superclasico contro il River Plate vinto 2-1), Diego Maradona ha vinto di tutto e di più: un Mondiale dei grandi e uno dei giovani, tre scudetti (uno con il Boca, due con il Napoli), una Coppa Uefa, due coppe e due supercoppe nazionali (doppietta con il Barcellona e con il Napoli), sei volte la classifica cannonieri (cinque in Argentina e una in Italia). In casa ha pure un Pallone d'oro alla carriera, consegnatogli nel '95. Unico cruccio, la Coppa dei Campioni. Quella sudamericana, la Libertadores, non l'ha mai neppure giocata, quella europea l'ha visto fuori al primo turno con il Napoli contro il Real Madrid.

Oggi, a 46 anni (li compirà il prossimo 30 ottobre), Diego Maradona sembra aver raggiunto un certo equilibrio. Vive a Buenos Aires, dopo aver fatto il vicepresidente onorario del Boca e il consulente nella Seleccion di Pekerman (mollata alla vigilia del Mondiale di Germania) si dedica a fare lo strapagato ospite di programmi tv. Separato ma in buoni rapporti con la moglie Claudia, si gode e si coccola le figlie Dalma e Giannina. Rimane, a trent'anni dal suo debutto, un rimpianto: se Pierluigi Marzorati si diletta a scrivere record sui parquet alla bella età di 54 anni, forse Diego senza l'abbraccio della cocaina sarebbe ancora oggi il Migliore.
Matteo Dotto
20 ottobre 2006





 
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20/10/2006 11:00
 
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CE L'HO FATTA
ecco il video che avevo annunciato a suo tempo
[Modificato da Giggirriva 24/07/2020 14:32]

 
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Absolutly Pelè
Non c'è storia...altro stile...sono un peleiano convinto; in comune però hanno sicuramente una cosa: hanno sparso figli ovunque! [SM=x875370]

 
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facciamo un confronto
Maradona [SM=x875371]


MaraToma [SM=x875370]

 
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Re: Absolutly Pelè

Scritto da: bibba 21/10/2006 3.10
Non c'è storia...altro stile...sono un peleiano convinto;



uhm difficile raffronto il calcio dei tempi di Pelè e quello di Maradona sono totalmente differenti.
nel mezzo ci sono stati gli olandesi a cambiare e velocizzare il calcio. ai tempi di Pelè si faceva camminare la palla ed a correre erano quelli + scarsi. Negli anni '80 come prendevi il pallone ti arrivavano addosso in due o tre. Il raddoppio di marcatura e soprattutto la difesa a zona hanno reso la vita + dura amolti attaccanti.
anche se negli anni '60-'70 c'erano dei macellai mica da ridere.
onestamente ritengo insuperabili entrambi


in comune però hanno sicuramente una cosa: hanno sparso figli ovunque! [SM=x875370]


[SM=x875370] si vede che il gioco di gambe l'avevano in tutti i campi

 
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21/10/2006 16:28
 
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Re: facciamo un confronto

Scritto da: bibba 21/10/2006 3.20
Maradona [SM=x875371]

MaraToma [SM=x875370]



se scambiassimo i cronisti voterei sicuramente TOMA.
scherzi a parte, senz'altro quello di Toma è + difficile da realizzare, difensori polli come gli inglesi sono rari da trovare

 
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22/10/2006 21:53
 
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Polli forse sì ...
... ma anche gentiluomini ...


Scritto da: Giggirriva 21/10/2006 16.28
scherzi a parte, senz'altro quello di Toma è + difficile da realizzare, difensori polli come gli inglesi sono rari da trovare



... e se c'è una cosa che manca nello sport moderno, sono proprio dei gentiluomini.
Se i difensori di tutto il mondo, caro Giggi, a partire dagli agli trenta e l'inizio del professionismo, avessero imparato o fossero stati costretti (dalla classe arbitrale e le autorità calcistiche attraverso appropriate regole) ad imparare il calcio dai polli ma corretti inglesi, anziché apprendere quello dei macellai italiani, spagnoli, argentini ed uruguaiani di triste memoria (sì, ci metto anche i cari Burgnich, Gentile, Tardelli, Bergomi, Benetti e così via), forse il football non avrebbe avuto l'involuzione alla quale stiamo assistendo. Ed ora che anche gli inglesi stanno sempre più imparando da noi, vedo buio anziché luce alla fine del tunnel.
E se pensi che stia mitizzando la correttezza degli inglesi, che pure qualche stroncagambe lo hanno avuto, ti basti un solo dato, caro Giggi: il primo giocatore inglese espulso in una partita internazionale fu Allan Mallory, nella semifinale del campionato europeo del 1968, 98 ANNI DOPO IL PRIMISSIMO INCONTRO TRA NAZIONALI, INGHILTERRA-SCOZIA!
E nella partita del famoso goal di Maradona, nelle file dell'Inghilterra giocava un certo Gary Lineker, capocannoniere di quel mondiale, che con quell'altro gentiluomo di Stanley Matthews, detiene il primato di non aver mai ricevuto né un'espulsione né un'ammonizione IN TUTTO L'ARCO DELLA CARRIERA!
Sì, sarebbe stato meglio avessimo appreso qualche cosa dai poveri, derelitti, beffeggiati e sempre perdenti inglesi.
A meno che, come dicono i cinici, l'unica cosa che conta non sia vincere ...

... e in culo tutto il resto (Guccini).

 
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