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Addio Bernd Hoelzenbein

Ultimo Aggiornamento: 22/04/2024 12:53
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Da Repubblica
Bernd Hoelzenbein, scomparso a 78 anni dopo una lunga malattia, è arrivato sempre con calma agli appuntamenti che hanno caratterizzato la sua grande carriera. È stato una bandiera dell’Eintracht Francoforte, dove ha giocato dal 1967 al 1981 conquistando tre coppe di Germania e soprattutto una storica coppa Uefa (1980, finale fratricida con il Borussia Moenchengladbach). Nel club di Francoforte arrivò che già aveva 21 anni. Il primo provino lo aveva fallito, ma per fortuna all’Eintracht non mollarono e lo strapparono al rischio di una carriera dilettantistica nel Dehrn, la squadra della sua città natale. Una fiducia che ‘Holz’ ripagò segnando 160 reti in 420 partite.

Ma anche in nazionale arrivò tardi, nel 1973, quando aveva già 27 anni. E chissà, forse nemmeno ci sarebbe arrivato che se il ct Helmut Schoen non avesse scelto Wiesbaden come proprio quartier generale. A 40 chilometri da Francoforte, il tecnico andava quindi spesso a vedere l’Eintracht e intuì che quel giocatore duttile, capace di interpretare vari ruoli offensivi e dotato di colpo di testa fenomenale, gli sarebbe tornato parecchio utile.
Hoelzenbein e il rigore contro l’Olanda

Altra coincidenza che Hoelzenbein colse al volo: l’anno dopo giocò un grande mondiale, ma soprattutto nella finale contro l’Olanda, con la Germania Ovest sotto di un gol e in chiara difficoltà, si procurò il rigore che invertì le sorti della partita. Entrato in area, visto con la coda dell’occhio l’arrivo scomposto dell’olandese Jansen, irrigidì repentinamente la gamba sinistra al momento del contatto. Per l’arbitro Taylor fu rigore, gli olandesi a distanza di 50 anni ancora dicono di no.

Hoelzenbein e l’impresa sfiorata con la Cecoslovacchia

Due anni dopo stava per essere protagonista dell’ennesimo ribaltone. Finale Europea a Belgrado. Con la Cecoslovacchia padrona della partita, inventò allo scadere il colpo di testa che portò la partita prima ai supplementari e poi ai rigori. Sarebbe stato ancora una volta l’eroe di un trionfo se non ci si fosse di mezzo il cucchiaio di Panenka a regalare il titolo ai cecoslovacchi all’ultimo tiro.
Hoelzenbein e il gol di testa da seduto

Hoelzenbein il colpo di testa ce lo aveva nel Dna. Nella stagione della Coppa Uefa, (1979-80), l’Eintracht aveva perso 2-0 a Bucarest con la Dinamo e stava per essere eliminato. Allo scadere serviva un gol per andare ai supplementari. Il portiere romeno Stefan fece una papera clamorosa sulla palla della disperazione buttata in area dai tedeschi, Holz aveva seguito l’azione ma era a terra, seduto. Ma anche in quella assurda posizione, riuscì a segnare uno dei gol più buffi della storia delle coppe europee.

 
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