Messico e Nuvole

L'unica partita un po' avara è quella tra URSS e Uruguay. I sovietici confermano tutti i dubbi suscitati nelle gare precedenti, partono forte, corrono e passano ma non hanno nessuno che possa produrre quel tocco di fantasia e inventiva necessario a superare l'arcigna difesa sudamericana, imperniata sulla coppia Ancheta-Matosas. Alla lunga è proprio il compassato Uruguay che prende il sopravvento anche se gli mancano gli attaccanti per concretizzate l'ottimo lavoro del centrocampo. Maneiro sparacchia spesso da fuori e l'incipiente pancetta di Cubilla cerca di farsi largo inutilmente. Alla fine però è proprio Cubilla che risolve l'incontro quando ormai si pensa alla monetina (i rigori non c'erano ancora). Recupera tra le gambe del terzino russo Afonin un pallone che sembrava destinato sul fondo e lo serve al nuovo entrato Esparrago per la rete decisiva. Va notata la diversa attitudine sul pallone: gli attaccanti uruguaiani, abituati ad avere poche occasioni in partita, lottano ferocemente su ogni palla anche quando sembra inutile. Risultato sostanzialmente giusto anche se partita poco spettacolare.

Spettacolare è invece l'incontro tra Brasile e Perù, forse il più bello dei quarti. I peruviani fanno il calcolo giusto, capiscono che cercar di difendersi con la loro incerta linea arretrata sarebbe un suicidio e decidono di giocarsela apertamente con i più quotati avversari. Ne esce un incontro di rara bellezza, lento ma piacevolissimo. Rivelino, che spesso parte da dietro alternandosi a Gerson e Clodoaldo, riceve da Tostao dopo una brutta respinta in area e segna con un missile rasoterra di gran precisione. Tostao stesso, poco dopo, segna il suo primo goal ingannando l'incerto portiere peruviano con un tiro sul primo palo. L’estremo difensore andino può consolarsi poco dopo quando il suo corrispettivo brasiliano Felix commette lo stesso errore su Gallardo. Il Perù è ancora vivo. Nel secondo tempo Tostao, il vero mattatore dell'incontro, segna ancora su respinta debole del portiere ma ancora Cubillas, su rimpallo, batte Felix con una sberla al volo. Solo ad un quarto d'ora dalla fine il solito Jairzino scarta anche il portiere e mette dentro da posizione angolatissima. Il Perù si batte fino in fondo ma ormai non c'è più tempo. La simpatica e impavida squadra andina esce tra gli applausi da un mondiale che ha stupito per la freschezza ed eleganza del suo calcio. Quanto al Brasile, è sempre più scatenato.

Anche l'Italia finalmente partecipa alla festa del goal. Ma solo nel secondo tempo. Il primo è la solita, deprimente storia: squadra abbottonata, massima prudenza, contenimento degli scatenati (ancorché limitati) padroni di casa. Che vanno pure in vantaggio per primi con un inserimento di Gonzales dopo pochi minuti. Né gli azzurri riescono a contrapporre granché. “Ma tu guarda questi!” mormorano sconsolati gli spettatori del bar. Ci vuole un tiraccio speranzoso del solito Domenghini (che se non altro ha la buona volontà di provarci sempre), in un'azione peraltro viziata da un fallo di mano di Riva, che Guzman toglie dalle mani del suo portiere per segnare l'unico autogol del mondiale.
Ma nel secondo tempo entra Rivera e si inaugura la “staffetta”. Rivera s'intende meravigliosamente con Riva, il baricentro del gioco si alza, Rivera manda in goal Riva, Riva lancia Rivera per il secondo, ancora Rivera serve Riva per il sigillo finale. Messico sgonfiato (hanno fatto anche troppo con gli uomini di cui dispongono) e Italia che finalmente, oltre a tornare in semifinale dal lontano 1938, dimostra che, se vuole, sa anche giocare bene. Calcio ragionato, certo, difesa prudente e contropiede, ma tenendo in mano il gioco, non solo subendolo. Giocando così, potrebbe anche avere qualche possibilità nella prossima gara contro i tedeschi.

La partita tra Germania e Inghilterra, la rivincita della finale mondiale del 1966, è certamente la più drammatica dei quarti. Ma ha un prologo. Il giorno prima della partita Gordon Banks, allora considerato il miglior portiere del mondo e l'erede di Jascin, viene colto da fortissimi dolori di stomaco, probabilmente causati da qualche cibo esotico o avariato. La mattina della partita è a pezzi e allettato. Giocherà il sostituto Peter Bonetti. Bonetti ha giocato qualche partita amichevole e nessuno pensava avrebbe mai preso il posto del mitico portiere titolare. Bonetti è terrorizzato, quasi non parla ma all’inizio non sembra contare granché. L'Inghilterra infatti inizia alla grande, domina i tedeschi, segna con l’ottimo Mullery, controlla il centrocampo con Moore, Charlton e l'inesauribile Ball. Gli attaccanti tedeschi non vedono palla e gli unici pericoli vengono dai tiri da lontano del battagliero Beckenbauer. Nel secondo tempo gli inglesi raddoppiano con Peters e la partita sembra segnata. Ma ad una ventina di minuti dal termine, un innocuo tiretto del solito playmaker teutonico passa sotto le braccia di Bonetti e va dentro. Subito dopo il ct inglese Ramsey sostituisce Charlton per Bell. Ramsey verrà accusato di aver indebolito il centrocampo per far riposare Charlton per la semifinale ma la realtà è che il vecchio Bobby è ormai sfinito e c'è bisogno di gambe fresche. E il paradosso è che sembra funzionare. Il goal tedesco non incide sul morale degli albionici che continuano a dominare il campo e sfiorano ripetutamente il terzo goal che chiuderebbe la partita. Ma a dieci minuti dalla fine avviene il patatrac. Un lunghissimo cross di Schnellinger dalle retrovie spiove al vertice dell'area piccola, Bonetti non esce come dovrebbe, e il vecchio Seeler, con le spalle alla porta e senza guardare, lo colpisce con la pelata e la palla s'infila sotto la traversa sul lato opposto. Se ci prova cento volte è fortunato se non la manda dal guardalinee .
Adesso il morale degli inglesi è davvero sotto i tacchetti. Ci provano ancora nel primo tempo supplementare ma ormai la Germania è in ascesa. All'inizio del secondo tempo supplementare il sostituto Grabowski crossa dalla destra, Löhr rimette in area da sinistra, Bonetti resta sulla linea e Mueller, il solito opportunista, calcia in rete da un metro.
Gli inglesi ci provano fino in fondo, hanno altre occasioni e pure un goal annullato per fuorigioco (tipico degli inglesi di allora, nonostante la situazione disperata nessuna protesta, l'arbitro ha sempre ragione. Se c'erano i sudamericani oppure noi, finiva in una rissa generale). Ma la Germania, ormai galvanizzata dall'insperato vantaggio, fa buona guardia con Mayer e tiene fino alla fine. L'Inghilterra, che come coi brasiliani produce buon gioco, azioni e occasioni, come coi brasiliani perde.
Senza togliere nulla alla solita grinta e determinazione alemanna (davvero non sanno mai quando sono battuti), non si può non pensare che senza la mancanza del portiere titolare inglese sarebbe finita diversamente. Banks difficilmente avrebbe subito il primo goal da Beckenbauer, sarebbe uscito (bravissimo com'era sui palloni alti) sul lunghissimo e lento cross di Schnellinger e avrebbe almeno provato ad uscire a valanga su Mueller.
Né era convinto Ramsey, di solito poco portato a cercar scuse e generoso cogli avversari nella sconfitta. Dopo la partita, il giornalista inglese Ken Jones lo va a trovare in albergo, trovandolo sconsolato a bersi un bicchiere al bar. “Non sapevo cosa dire.”, racconterà poi Jones, “Mormorai qualche frase di circostanza. Ma Alf non mi ascoltava. Come parlando a sé stesso disse soltanto: ‘Con ventidue giocatori a disposizione che potevo perdere, doveva toccare proprio a lui. Doveva toccare proprio a Gordon Banks'.”

ovvero anche gli inglesi si emozionano.

Si e' soliti attribuire agli inglesi una calma che rasenta la pura freddezza, in realta' non e' cosi', il loro codice comportamentale gli impone di non palesare gli stati d'animo, ma in realta' gli inglesi vivono di forti passioni ed emozioni, come e' facile dedurre dalla loro letteratura.
Nel 1970 Bonetti e' un bravo portiere, da quasi 10 anni e' il portiere del Chelsea e lo sara' ancora per altri 5. Solo poche settimane prima di questa partita con le sue parate ha permesso al Chelsea di sconfiggere il Leeds in finale di Coppa d'Inghilterra. ma qui siamo in Messico, e' il mondiale e deve sostituire all'ultimo minuto, il "mitico" (aggettivo quanto mai meritato)Banks. Contro c'e' il "nemico" la Germania! il pubblico e' ostile. (alla vittoria tedesca i messicani esultano come se avesse vinto il Messico). che si sia un po' cagato sotto, non deve sorprendere. In realta' qualche buona parata la fece anche, i riflessi li aveva buonissimi, al punto che lo chiavano The cat, il gatto. Purtroppo il 14 Giugno 1970 fu un gatto nero.
Pochi mesi fa ci ha lasciato dopo una lunga malattia. R.I.P.
P.S. non era di origini italiane come si disse, ma svizzere. Ticinesi.

Il garfagnin fuggiasco, 2020/09/20 17:12:

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Ma Giggi, potevi mandarle una alla volta! Troppa roba da commentare!

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Desculpame! avevo un appuntamento a cui non potevo mancare

Il garfagnin fuggiasco, 2020/09/21 2:14:

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....... Subito dopo il ct inglese Ramsey sostituisce Charlton per Bell. Ramsey verrà accusato di aver indebolito il centrocampo per far riposare Charlton per la semifinale ma la realtà è che il vecchio Bobby è ormai sfinito e c'è bisogno di gambe fresche. E il paradosso è che sembra funzionare. Il goal tedesco non incide sul morale degli albionici che continuano a dominare il campo e sfiorano ripetutamente il terzo goal che chiuderebbe la partita......

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Colin Bell fu un'autentica boccata d'ossigeno e per poco non fu la mossa vincente. ho discusso per anni con quelli che dicevano che gli inglesi erano stati presentuosi a levare Charlton, la cosa mi ha sempre fatto incazzare soprattutto quando era detta da gente "catenacciara" che sull'1 a 0 sosteneva che si doveva difendere il risultato.
Come avevo scritto nella presentazione del mondiale, gli inglesi erano un po' avanti con gli anni e Bobby in particolare. , sicuramente se Ramsey l'avesse tenuto in camnpo ed avesse perso lo stesso tutti avrebbero detto che doveva sostituirlo dato che era evidentemente scoppiato. Il mestiere dell'allenatore.
Schon ha invece anche la fortuna di azzeccare i cambi, l'impiego di Grabowsky gli permette di sfruttare la fascia destra (il settore sinistro inglese)che con Cooper e Labone probabilmente l'unico punto debole della squadra britannica in quel momento, e proprio da Grabowsky , che dopo questa partita prenderà il posto che era di Libuda, parte il cross che diventa il 3 a 2 per la Germania

scusate ma ragiono da tifoso. Sto per l'Europa! Nel senso che, da sempre, trovo il calcio sudamericano lento e noioso, con poche eccezioni come ad esempio questo Brasile . Per cui mi dispiace della vittoria dell'Uruguay il cui calcio trovo a dir poco primitivo se non selvaggio.( Vedi certi attaccanti mordaci dei nostri giorni). Anche se la Russia non era certo un fulmine di guerra aveva un calcio quasi moderno. Mi dispiace per l'Inghilterra (chiaramente il mio nick indica dove batte il mio cuore)e voglio dire che da quel poco che ho visto, secondo me L'inghilterra del 70 era anche meglio di quella del 66.
ooooh mi sono sfogato! RULE BRITANNIA

george roper, 2020/09/21 14:25:

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. 66.
ooooh mi sono sfogato! RULE BRITANNIA

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Scusa George lo dici come se qualcuno ti avesse impedito di farlo.
da quanto ho letto era il pubblico messicano a fischiare gli inglesi. Su c'era una volta non mi risulta sia mai successo.....forse qualche vaffa alla Tatcher....ma neanche tanti.

george roper, 21/09/2020 14:25:

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... voglio dire che da quel poco che ho visto, secondo me L'inghilterra del 70 era anche meglio di quella del 66.

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Che la squadra inglese del '70 fosse meglio di quella di quattro anni prima erano in molti a pensarlo. Il rossino Lee era meglio di Hunt e l'inserimento dell'eccellente Muellery al posto del più rozzo Stiles era a tutto vantaggio del gioco. Moore era nel pieno della maturità e perfettamente inserito nel gioco a centrocampo. Anche l'età di Bobby Charlton non era un problema perché le riserve Bell e Hunter erano in grado di coprire il ruolo in caso di necessità. Solo in difesa, senza Jackie Charlton e la coppia di terzini Cohen-wilson, era forse un po' più leggera. Semmai la squadra del 1966 era più costante nel rendimento. Quella del '70 vinse due partite giocando maluccio e ne perse due giocando benissimo. Questo rendimento alternato gli fu fatale.

Il superamento del turno ha portato un maggior spazio (comprensibilmente) nelle pagine del Corriere



Situazione paradossale. Abbiamo giocato bene soltanto 45 minuti (il secondo tempo col Messico) e siamo fra i primi 4 al mondo



Checchè ne dica Brera, il partito pro Rivera cresce



...e crescono anche le aspettative

La Germania si vendica



gli inglesi hanno davvero dovuto giocare contro un ambiente ostile. ogni pretesto era buono per attaccarli..



Ho allegato questo ritaglio anche per mostrarvi come le cose in quegli anni fossero pianificate con calma. Attualmente un campionato mondiale viene assegnato con 6/7 anni d'anticipo. Nel 1970 avevano già assegnato il mondiale del 1982 alla Spagna e stavano per decidere quello dell'86. gulp!


Caro George capisco la passione britannica ma, almeno in questo mondiale, se vuoi vedere un po' di goal devi sperare nel Brasile (3 partite su 4 sono terminate con almeno 5 goal)




Risolto il giallo

Lo scorso Sabato, sul Corriere, avevo letto che le semifinale si sarebbero svolte a Guadalajara Italia - Germania Ovest e all'Azteca Brasile - Uruguay. Invece sappiamo tutti dove si è svolta "La partita del Secolo".
Mi sembrava strano che il Corriere avesse commesso una svista così clamorosa. Svelato il mistero




Urugay vincente ma, come al solito, poco convincente.

Il garfagnin fuggiasco, 2020/09/21 15:06:

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Che la squadra inglese del '70 fosse meglio di quella di quattro anni prima erano in molti a pensarlo. Il rossino Lee era meglio di Hunt e l'inserimento dell'eccellente Muellery al posto del più rozzo Stiles era a tutto vantaggio del gioco. Moore era nel pieno della maturità e perfettamente inserito nel gioco a centrocampo. Anche l'età di Bobby Charlton non era un problema perché le riserve Bell e Hunter erano in grado di coprire il ruolo in caso di necessità. Solo in difesa, senza Jackie Charlton e la coppia di terzini Cohen-wilson, era forse un po' più leggera. Semmai la squadra del 1966 era più costante nel rendimento. Quella del '70 vinse due partite giocando maluccio e ne perse due giocando benissimo. Questo rendimento alternato gli fu fatale.

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Scusate GF e Giggirriva, io ne capisco poco e a quel tempo non ero neanche nato.
Ma ho letto i vostri commenti sull'Inghilterra e nessuno parla del N. 2 Newton. mi sembra che abbia fatto una partita magistrale e le azioni dei gol inglesi siano partite dal suo piede. Come mai? normalmente non era molto bravo?

Felice74, 21/09/2020 18:39:

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Scusate GF e Giggirriva, io ne capisco poco e a quel tempo non ero neanche nato.
Ma ho letto i vostri commenti sull'Inghilterra e nessuno parla del N. 2 Newton. mi sembra che abbia fatto una partita magistrale e le azioni dei gol inglesi siano partite dal suo piede. Come mai? normalmente non era molto bravo?

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In effetti Newton fu spesso sottovalutato. In Messico s'infortunò alla prima partita e giocò solo due partite intere. Il suo contributo sulla fascia non era disprezzabile. Ma aveva già quasi trent'anni, nel 1966 era chiuso da altri difensori. In definitiva giocò poco ma in quella partita fu bravo. Peccato non bastò.

Come si vede, in studio siamo sempre molto celeri e pronti a rispondere alle domande degli spettatori. Questo grazie anche ai numerosi esperti che ci coadiuvano. A loro il nostro grazie.

Il garfagnin fuggiasco, 2020/09/21 19:05:

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Come si vede, in studio siamo sempre molto celeri e pronti a rispondere alle domande degli spettatori. Questo grazie anche ai numerosi esperti che ci coadiuvano. A loro il nostro grazie.

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ed il miuo

che Giggirriva abbia incappato nella maledizione di Montezuma?

Il nostro inviato si è preso un giorno di riposo a la Plaza da las tres culturas, a Citta del Messico. Era sfinito.

Il garfagnin fuggiasco, 23/09/2020 11:39:

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Il nostro inviato si è preso un giorno di riposo a la Plaza da las tres culturas, a Citta del Messico. Era sfinito.

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se ci andava due anni prima altro che sfinito

No, due anni prima era a Roma per gli Europei. Si salvò.